GUSTO
Iniziamo
il nostro viaggio nel gusto analizzando gli organi di senso più
importanti per analizzare un cibo: olfatto e gusto.
Noi
questa sera, ci soffermeremo sul gusto.
Il
sapore riguarda tutte le sensazioni che siamo in grado di percepire
tramite i recettori gustativi presenti sulla lingua.
Sulla
lingua possiamo trovare 4 tipi di papille:
- papille filiformi
- papille fungiformi
- papille vallate
- papille folliate.
Le
papille filiformi sono rilievi tozzi e sono ripartite su tutto il
dorso della lingua. Sono sottoposte a continue sollecitazioni
meccaniche.
Hanno
due funzioni:
- funzione meccanica, la ruvidezza che queste papille conferiscono alla lingua serve a trattenere gli alimenti, ciò agevola una delle funzioni della lingua che è quella di spingere, mantenere e ripartire il cibo tra i denti nel corso della masticazione.
- Funzione tattile: le papille filiformi sono riccamente innervate. Gli stimoli tattili vengono amplificati a livello di queste papille, infatti corpi estranei esplorati con la lingua sembrano avere volumi maggiori di quelle reali.
Anche
se in queste papille non sono presenti i calici gusativi, concorrono
lo stesso formare il gusto, proprio perchè del cibo non apprezziamo
solo il sapore ma anche la consistenza, pensiamo ad esempio alla
croccantezza delle patatine fritte o del pane fresco, o alla
morbidezza di una vellutata o di una crema.
Nella
lingua ci sono anche terminazioni nervose sensibili alle temperature
dei cibi, queste condizionano le nostre sensazioni... basta pensare
alla sensazione che proveremmo davanti ad una birra calda o ad un
brodo gelato.
Le
papille fungiformi sono rilievi a forma di fungo. Si trovano sul
dorso e sull'apice della lingua.
In
queste papille troviamo i calici gustativi
Le
papille vallate sono poche, 7-11 e si trovano sulla base della
lingua.
All'interno
di queste papille si trovano numerosi calici gustativi.
Al
fondo della valle che circonda le papille vallate, si trovano le
ghiandole gustative, il loro secreto, molto fluido, ha il compito di
mantenere libero il vallo delle papille per far sì che le gemme
gustative siano sempre in grado di ricevere gli stimoli dagli
alimenti.
Le
papille folliate si trovano sul margine del corpo della lingua, qui
ritroviamo sia i calici gustativi che le ghiandole gustative.
Nell'uomo
sono presenti circa 9000 gemme gustative, spare come abbiamo già
detto, nelle papille fungiformi e vallate. Questi bottoni sono
specializzati nel riconoscere i vari gusti e rispondono attraverso
reazioni chimiche che poi vengono trasformate in impulsi nervosi. E'
come se ongi molecola che arriva, dolce, salta, acida o amara
possedesse una chiave per aprire un solo tipo di serratura. Per
arrivare al livello delle gemme gustative, il cibo deve essere
liquido o già sciolto.
Un
bottone gustativo è costituito da un gruppo di 5-8 cellule di forma
fusata, provviste di un poro gustativo.
Il
corpo di queste cellule è avvolto da terminazioni nervose. L'impulso
nervoso che si genera a livello di questi recettori viene trasmesso
ai centri del sistema nervoso attraverso le fibre dei nervi
facciale-glossofaringeo e vago.
Vengono
riconosciuti 4 sapori:
- amaro, percepito sul retro della lingua
- dolce, percepito sull'apice della lingua
- salato, ai bordi della lingua
- aspro/acido, sul lato della lingua
ultimamente
è stato aggiunto un nuovo gusto che è l'umami.
Il
gusto piccante in realtà non esisteste, quello che noi normalmente
associamo al piccante non è un
vero e proprio sapore ma piuttosto il bruciore legata all'assunzione di un cibo piccante, infatti questi cibi contengono la capsaicina, inodore e insapore, che va a legarsi a dei particolari recettori che servono per per percepire il calore di un alimento, legandosi a loro mandano degli impulsi al cervello che ci induce a pensare che quello che stiamo ingerendo è dannoso, così il cervello ci induce a reazione per espellere il cibo riconosciuto come dannoso.
vero e proprio sapore ma piuttosto il bruciore legata all'assunzione di un cibo piccante, infatti questi cibi contengono la capsaicina, inodore e insapore, che va a legarsi a dei particolari recettori che servono per per percepire il calore di un alimento, legandosi a loro mandano degli impulsi al cervello che ci induce a pensare che quello che stiamo ingerendo è dannoso, così il cervello ci induce a reazione per espellere il cibo riconosciuto come dannoso.
Nell'infanzia
le gemme gustative sono molto più numerose che negli adulti, infatti
il numero di questi bottoni tende a diminuire con l'età
In
un neonato le gemme gustative si trovano non solo sulla lingua, ma
anche sulle guance e sulla gola.
Nei
neonati il gusto più sviluppato è proprio quello del gusto. Diversi
esperimenti hanno mostrato un elevato indice di gradimento dei
neonati verso il gusto dolce, reazioni di tranquillità e
soddisfazione, mentre il neonato è diffidente verso gli altri gusti,
questo perchè l'amaro e l'acido di un alimento può voler dire che
quel cibo è tossico o avariato. Un alimento dolce inoltre significa
che ha un buon contenuto di carboidrati e che certamente non è
pericoloso. Un altro aspetto particolare è che il gusto dolce, acido
e amaro si sviluppano nel periodo prenatale, proprio perchè questi
gusti sono alla base della sopravvivenza.
Un
neonato attraverso la bocca impara a riconoscere il mondo che lo
circonda... un neonato assaggia le cose che lo circondano..
attraverso la bocca scopre la forma e la consistenza degli oggetti.
L'allattamento
è la prima reazione che il neonato ha con la propria madre,
ricordiamo che il gusto dolce del latte ha sul neonato un effetto
tranquillante, il neonato attraverso il dolce del latte riconosce la
madre con un “posto” sicuro.
Nella
storia dell'uomo infatti, il gusto ha svolto un ruolo fondamentale
perchè non solo lo ha a aiutato a riconoscere gli alimenti nocivi,
ma lo ha spinto a ricercare alimenti ad alto valore energetico, cioè
quelli ricchi di zuccheri, di sale o di grassi. Individuare
nell'ambiente cibi con questi gusti voleva dire non soltanto
soddisfare il piacere del gusto ma inconsapevolmente fornire al corpo
un alimento con un più alto contenuto di calorie e creare riserve
energetiche per i momenti di difficoltà.
Oggi
questo meccanismo però, si sta ritorcendo contro la salute di molti
individui, perchè l'abbondanza di cibo disponibile ci spinge a
mangiare troppe cose zuccherate, salate o grasse, e il piacere del
gusto è diventato così spesso un cattivo consigliere.
Abbiamo
detto che ì gusti di base sono solo 4 eppure a noi sembra di sentire
elaborati sapori mentre mangiamo, questo grazie all'olfatto.
Nella
parte posteriore della bocca c'è una specie di camino che comunica
con il naso.
Quando
mangiamo un' alimento mandiamo al nostro cervello impulsi che
provengono sia dalla lingua che dal naso, tutti questi stimoli
vengono poi elaborati dal cervello e il risultato è che ci sembra di
sentire con la lingua sapori molto complessi.
Per
separare il gusto dall'olfatto basta tapparsi il naso, oppure pensare
a quando siamo raffreddati e non riusciamo più a sentire i gusti, in
realtà in quelle circostanze noi riusciamo solo a percepire solo i 4
gusti di base.
QUALCHE
CURIOSITA?
Nel
mondo animale non è detto che le gemme gustative si trovino solo in
bocca, nelle farfalle per esempio le ritroviamo sulle zampette, in
alcuni pesci li ritroviamo su parte del corpo, l'ape solo
appoggiandosi su di un fiore è in grado di capire il contenuto
zuccherino, se la concentrazione di zucchero è inferiore al 17%
lascia perdere.
Un
altro aspetto del gusto è che collegato non solo all'olfatto ma
anche alla vista e al tatto.
Infatti
la prima cosa che notiamo di un cibo è la forma, il colore, pensiamo
a quanto sia invitante una mela rossa mentre è poche invitante una
ciliegia verde.
Proprio
su queste basi è stato effettuato un test in un'università
americana.
Sono
stati frullati gli alimenti per togliere la consistenza ,quindi le
studentesse che anno partecipato sono state bendate, per eliminare
anche la vista. Il risultato è stato che solo il 50% degli alimenti
è stato riconosciuto. Le carni e le verdure sono state quelle più
difficili da indovinare, mentre la frutta è stata più facile, forse
perchè siamo abituati a consumare i succhi di frutta.
Sempre
nello stesso test hanno poi eliminato anche l'olfatto, a questo punto
il compito è risultato praticamente impossibile.
Secondo
la professoressa che ha effettuato questo test il gusto è così
composto:
10%
sapore
40%odore
30%consistenza
20%aspetto
I
GUSTI SI IMPARANO?
Il
gusto va allenato, non bisogna mangiare sempre le stesse cose.
Il
gusto è un qualcosa che cresce con noi, con le nostre esperienze, è
un qualcosa legato non solo ai sapori reali ma anche alla nostra
cultura, alle nostre esperienze con il cibo.. un cibo che ci ha fatti
star mali per esempio lo tollereremo poco, un cibo che ci evoca
sensazioni di benessere non solo fisiche ma anche mentali lo
adoreremo.. Se io ad esempio mangio il cioccolatone, una cioccolata
che faceva mia nonna, quello che gusto va al di là del sapore
dell'alimento, ma ci sono anche tutte quelle sensazioni evocate da
quell'alimento, legate a ricordi...
Il
gusto cresce con noi, perchè da quando ancora non siamo nati la
nostra mamma ci insegna a riconoscere dei sapori.. i bambini
allattati con latte artificiale, da adulti preferiranno bevande
addolcite con la vaniglia, presente nei latti artificiali, cosa che
non succede con i bimbi allattati naturalmente..
Ma
nel gusto ha un ruolo importante anche la psicologia. La nostra
immaginazione, la nostra autosuggestione possono farci sentire
diverse delle cose uguali.
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